Opera di grande successo editoriale, La Colonia felice, sorta di romanzo giuridico in cui l’autore svolge alcune sue personali idee sulla giustizia, vide la luce per la prima volta nel 1874. Ma nella Diffida che precede il testo nell’edizione Sommaruga del 1883 Dossi sconfessò le tesi filantropiche su cui era basata l’opera (che il male potesse insegnare il bene; che la giustizia potesse procedere dall’utilità ecc.). A un Dossi convertito alle teorie di Lombroso risultarono infatti inaccettabili le posizioni assunte in precedenza e di conseguenza il senso che quell’opera ambiziosa aveva.

Testo di riferimento: C. Dossi, Opere, a cura di D. Isella, Milano, Adelphi, 1995.