Presentata al pubblico veneziano del teatro Sant’Angelo nel dicembre del 1750 dopo il trionfo della Pamela, Il cavaliere di buon gusto fu accolta tiepidamente, anche perché mancava di una vera e propria azione drammatica. Con questa commedia il Goldoni ha voluto disegnare nella figura del conte Ottavio l’esempio del perfetto cavaliere: galante, garbato, amante della tavola, della cultura, dei buoni amici, ma anche attento alle trasformazioni sociali ed economiche, tanto da mettersi in affari con il mercante veneziano Pantalone.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, III, Milano, Mondadori, 1940.