È una delle più note e ammirate commedie del Goldoni, ideata e rappresentata nel 1750, l’anno delle sedici commedie nuove. Originariamente in dialetto, nel passaggio dalle scene alla stampa l’autore preferì italianizzare i dialoghi e abolire le maschere, facendo perdere in parte vivacità all’azione. La scena è nel caffè di un campiello veneziano, al centro del quale è il personaggio di don Marzio, chiacchierone e vanitoso, una delle figure più riuscite del teatro goldoniano. Attraverso il suo occhio pettegolo veniamo a conoscere le vicende dell’intero ambiente che ruota intorno al caffè.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, III, Milano, Mondadori, 1940.