Scrive il Goldoni nella Prefazione alla Donna bizzarra che nel 1758, pressato dagli impegni, per non deludere le aspettative del marchese Francesco Albergati, il quale attendeva con ansia una nuova commedia per il suo teatro di Zola, fu costretto ad adattare una commedia già rappresentata, La donna stravagante del 1756. A giustificare il titolo della commedia è il personaggio della protagonista, la vedova contessa Ermelinda, alle prese con ben quattro corteggiatori, nessuno dei quali tuttavia corrisponderà alle sue esigenze. Dell’adattamento nessuno si accorse e la commedia godrà nel corso dell’Ottocento di una certa fortuna.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, VI, Milano, Mondadori, 1943.