Questa commedia, come L’avaro e Il cavaliere di spirito, fu composta dal Goldoni per il teatro del marchese Francesco Albergati e rappresentata nella villa di Zola nell’estate del 1758. Essendo ideata esclusivamente per un teatro di dilettanti, presenta pochi personaggi. L’azione scenica muove intorno alla difficile scelta della contessina Lavinia, alle prese con tre corteggiatori di indole diversissima: lo smargiasso capitan Giacinto, il filosofo apatista cavaliere Ansaldo e l’appassionato amante don Paolino, destinato ad avere la meglio sugli altri due pretendenti.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, VI, Milano, Mondadori, 1943.