L’impresario delle Smirne servì al Goldoni per inaugurare la stagione del carnevale del 1760. La commedia, originariamente in versi martelliani, fu ridotta in prosa nella versione a stampa dell’edizione Pasquali; di fronte ad alcuni innegabili miglioramenti, si registra anche la soppressione dei dialetti che identificavano sommariamente, ma con molta efficacia, le tre cantanti che si contendono il primato sulla scena: la fiorentina Lucrezia, la bolognese Annina e la veneziana Tognina. L’azione trae spunto dalla necessità di mettere insieme una compagnia per il teatro d’opera delle Smirne (come si designava correntemente la Turchia). Il pubblico sembrò gradire molto la commedia, che venne replicata per diverse sere: il tema leggero, da opera buffa, dà luogo a scene di autentico divertimento.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, VII, Milano, Mondadori, 1946.