La commedia, in versi martelliani, fu rappresentata per la prima volta a Venezia nel carnevale del 1758. La vicenda è incentrata sul personaggio di donna Dorotea, la quale ha l’ossessione di voler contraddire perché convinta di essere costantemente contraddetta. Sarà merito del conte Alessandro, un perfetto “uomo di mondo”, se la donna guarirà dalla malattia che la portava ad apparire insopportabilmente puntigliosa. Bisogna credere al Goldoni quando dichiara che al tempo della composizione della commedia non conosceva affatto l’Esprit de contradiction (1700) del Dusfreny, uno scherzo comico di un solo atto che egli avrebbe visto solo più tardi rappresentato a Parigi. La commedia godette del favore del pubblico e della critica, e fu portata diverse volte sulla scena nel corso dell’Ottocento.

Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, VI, Milano, Mondadori, 1943.