Nel 1772 il Gozzi fece precedere una raccolta a stampa delle sue opere presso l’editore Colombani di Venezia da un testo introduttivo nel quale egli riassume e ordina in maniera compiuta le sue idee sul teatro. Bersagli polemici sono anzitutto il Chiari e il Goldoni, accusati di corrompere con le loro commedie il pubblico, ma il discorso del Gozzi si allarga di fatto a considerazioni su tutto il teatro europeo contemporaneo, e soprattutto sui due generi in voga, quello della commedia realistica (appunto alla Goldoni) e quello del dramma lacrimoso ("flebile" nella dicitura del Gozzi). A queste novità il Gozzi contrappone ancora il teatro dei comici dell’arte. La sua era certamente una posizione conservatrice, ma la rivendicazione di un teatro fondato sull’attore prima che sul testo contiene elementi precorritrici della cultura teatrale novecentesca. Interessante l’Appendice, dove l’autore ritorna sugli argomenti del Ragionamento con osservazioni sul teatro francese e di altri paesi.

Testo di riferimento: C. Gozzi, Opere. Teatro e polemiche, a cura di G. Petronio, Milano, Rizzoli, 1962.