Intorno al 1293-94 Dante crea con la Vita nuova un’opera senza precedenti nel quadro della letteratura volgare. Seleziona 31 rime che aveva già composto e le inserisce in un contesto in prosa di 42 capitoli, che delinea la trama romanzesca del suo amore per Beatrice, dal primo incontro all’età di nove anni fino alla morte della donna e alla contemplazione della sua gloria nell’Empireo (ma la storia è piuttosto esile). Dunque un prosimetro, cioè un insieme di prose e versi, che si configura come il risultato artistico più alto e compiuto della poesia stilnovista, ricco di significati simbolici, nel quale dimensione autobiografica e valori universali si fondono inestricabilmente. Ma la Vita nuova delinea anche la storia delle varie fasi della poesia di Dante, dagli inizi guittoniani alla fase cavalcantiana e poi guinizelliana, con l’approdo all’altezza del capitolo XVIII a una sua maniera originale.

Testo di riferimento: D. Alighieri, Vita Nuova, a cura di M. Barbi, Firenze, Le Monnier, 1932.