Di Dante da Maiano, nativo di un borgo del circondario fiorentino poco prima della metà del 1250, la cosiddetta Giuntina di rime antiche, l’importante silloge dell’antica poesia toscana pubblicata a Firenze presso i Giunti nel 1527, ci trasmette una raccolta di rime (48 sonetti, 5 ballate e 2 canzoni) che si iscrive interamente nella tradizione siculo-toscana. Nel momento in cui era massima la tensione per il passaggio dalla maniera guittoniana alle nuove forme dello Stilnuovo, la posizione di Dante da Maiano si dimostra dunque del tutto sbilanciata verso la tradizione. Per l’autore l’esercizio della poesia è una pratica retorica che prescinde da qualsiasi impegno umano e personale. Ne consegue che il suo metodo compositivo finisce per essere soltanto centonistico. Dante da Maiano fu in corrispondenza poetica, tra gli altri, con Chiaro Davanzati, Guido Orlandi e con lo stesso Dante Alighieri.

Testo di riferimento: D. da Maiano, Rime, a cura di R. Bettarini, Firenze, Le Monnier, 1969.