Esponente della Scapigliatura, il milanese Emilio Praga (1839-1875) ne condivise gusti, esperienze e contraddizioni, come scrittore e come pittore. Le raccolte (Tavolozza,1862; Penombre,1864; Fiabe e leggende,1867; Trasparenze,1878) sono caratterizzate da un’ansia di rinnovamento linguistico e stilistico e dal rifiuto delle esperienze romantiche. Nelle prime tre, pubblicate in vita, domina una tematica realistica, bozzettistica, talvolta macabra, animata dal proposito di infrangere le regole morali e artistiche correnti; nell’ultima raccolta, pubblicata postuma, già il titolo esprime un diverso modo di porsi di fronte alla realtà: i toni si fanno più quieti, colloquiali, i soggetti più aderenti alla vita domestica e agli affetti familiari.

Testo di riferimento: E. Praga, Poesie, a cura di M. Petrucciani, Bari, Laterza, 1969.