L’autore immagina che un principe italiano faccia derubare per spionaggio un corriere del carico di lettere che esso trasporta, per mettere le mani su alcuni dispacci del Governatore di Milano a Roma e Napoli. Il principe trattiene per sé solo questi e dà in lettura le altre lettere private a quattro dignitari della sua corte. Costoro imbastiscono sulla lettura di questa corrispondenza trafugata un piacevole intrattenimento, scoprendo nelle missive lo specchio di un mondo brulicante di malcostume e corruzione. Bersaglio dell’autore sono gli ambienti cortigiani e quelli ecclesiastici. La pubblicazione del Corriero, avvenuta la prima volta nel 1641, costò la prigionia al suo autore e segnò l’inizio della sua persecuzione da parte delle autorità ecclesiastiche.

Testo di riferimento: F. Pallavicino, Il corriero svaligiato, a cura di A. Marco, Archivio Barocco, Università di Parma, 1984.