La prima rappresentazione avvenne a Venezia, teatro La Fenice, il 6 marzo 1853. È la terza opera della “trilogia popolare” (con Rigoletto e Trovatore). Il libretto di Francesco Maria Piave, seguendo fedelmente il dramma di Dumas La signora delle camelie, presenta una vicenda fondata non su violente passioni, ma sul dolore, la malinconia, il ricordo e la pietà. Violetta, ammalata di tisi, ormai al termine della vita, trova il vero amore in Alfredo, deciso, per salvarla, a mettersi contro la famiglia e l’ipocrisia della società borghese. La felice relazione avrà presto il suo triste epilogo quando Violetta, cedendo alle richieste del padre di Alfredo, che le impone di troncare il loro scandaloso rapporto, lo lascerà, facendogli credere che non lo ama più. Alfredo tornerà da lei, ma troppo tardi: Violetta spira tra le sue braccia. L’opera alla sua prima rappresentazione incontrò un clamoroso insuccesso, dovuto in parte alla insufficiente preparazione dei cantanti, in parte all’argomento ritenuto scabroso. Dall’anno successivo in poi fu invece sempre calorosamente applaudita come uno dei capolavori di tutta la produzione musicale romantica.

Testo di riferimento: Tutti i libretti di Verdi, a cura di L. Baldacci e G. Negri, Milano, Garzanti, 1984. I libretti per le opere di Giuseppe Verdi