Le Rime di Sacchetti ci sono trasmesse da un manoscritto d’autore della fine del XIV secolo, il Laurenziano-Ashburnamiano 574 custodito presso la Biblioteca Medicea-Laurenziana di Firenze. Più di trecento componimenti, che sono anche esemplificativi dell’evoluzione dei temi e delle forme della poesia toscana nel corso della seconda metà del Trecento: c’è il poeta-letterato che canta la bellezza e la gentilezza secondo i modi della tradizione che metteva capo allo Stilnuovo; c’è il poeta moralista che esprime il suo risentimento rispetto alla difficoltà dei tempi; c’è infine il poeta che pratica il linguaggio comico con un gusto dello stravolgimento verbale e della creazione di parole nuove che esploderà più tardi con il Burchiello. E tuttavia la sezione più rappresentativa delle Rime di Sacchetti è forse quella delle poesie per musica, dove si esprime più compiutamente la cultura e la finezza del letterato.

Testo di riferimento: F. Sacchetti, Il libro delle rime, a cura di F. Brambilla Ageno, Firenze, Olschki, 1990.