Il ferro, uscito nel 1913 contemporaneamente alla versione francese intitolata Le chèvrefeuille, rappresenta per D’Annunzio il tentativo tardo di un dramma moderno d’ambientazione borghese. Scritto in prosa, il testo di quest’opera si richiama al teatro naturalistico attraverso la messa in scena di un’ossessiva vendetta familiare, all’interno della quale sopravvivono tuttavia anche temi superomistici.

Testo di riferimento: G. D’Annunzio, Tragedie, sogni e misteri, II, Milano, Mondadori, 1980.