Le ambizioni e le contraddizioni di Andrea Sperelli sono al centro di questo che è il primo romanzo dannunziano. Nella Roma umbertina, estetizzante e mondana, il protagonista di quest’opera vive una duplice storia d’amore, diviso fra la sensuale Elena e l’angelica Maria, e finirà per perdere entrambe a causa di una paralizzante immobilità e una congenita incapacità ad agire. Pubblicato nel 1889 presso Treves, il romanzo offriva, con il personaggio di Andrea Sperelli, un modello i cui comportamenti eccezionali ben rispecchiavano gli ideali estetici dominanti. Le sottili analisi psicologiche e la sostanziale inettitudine del protagonista contribuivano anch’esse a inserire l’opera nell’orizzonte del grande romanzo decadente moderno.

Testo di riferimento: G. D’Annunzio, Prose di romanzi, a cura di A. Andreoli, I, Milano, Mondadori, 1988.