Maia, primo libro delle Laudi, pubblicato nel 1903, consiste in un lungo poema intitolato Laus vitae, distinto in ventuno parti. È un’esaltazione della vita e delle bellezze della natura e dell’universo, ma anche della storia e del mito, che si offrono alla conoscenza e al possesso dell’uomo. L’io del poeta, protagonista esplicito del poema, teso a inseguire ogni presenza sensibile e spirituale, trasforma il ricordo di un viaggio in Grecia compiuto nel 1895 in un’avventura epica vissuta nel segno di Ulisse. Rispetto a quest’esperienza mitica, il ritorno al presente si configura come la ricaduta in un mondo dominato dalla volgarità e dall’interesse. Una speranza di risalita e una possibilità di riscatto sono tuttavia immaginabili nel futuro che la tecnica e l’industria sono in grado di costruire. Il libro è dedicato al Carducci.

Testo di riferimento: G. D’Annunzio, Versi d’amore e di gloria, II, a cura di A. Andreoli e N. Lorenzini, Milano, Mondadori, 1984.