Operetta composta dal 10 al 16 novembre del 1824, nella quale l’autore immagina che sia stata ritrovata una pergamena che contenga il testo di un cantico che ogni mattina un gallo gigantesco, con le zampe sulla terra e il capo in cielo, in grado di parlare e di rivolgersi agli uomini, reciterebbe ai mortali per destarli e ricordare la condizione di sofferenza e di pena che attiene alla loro vita.

Testo di riferimento: G. Leopardi, Operette morali, a cura di O. Besomi, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1979.