Nella Cabala Bruno continua l’argomento dello Spaccio, immaginando che l’asinità sia assunta in cielo al posto delle costellazioni dell’Orsa maggiore e dell’Eridano. L’invenzione bruniana fa seguito a una lunga tradizione satirica incentrata sull’asino, presentato a seconda dei casi o come emblema positivo (l’umiltà, la tenacia) o come emblema negativo (l’oziosità, la neghittosità, l’ignoranza). Nella rappresentazione della Cabala l’asino adombra quella "santa ignoranza" che sembra riassumere l’essenza della religione cristiana. L’opera, pubblicata nel 1585, contiene in appendice un altro dialogo, L’asino cillenico.

Testo di riferimento: G. Bruno, Oeuvres complètes. VI. Cabale du cheval pégaséen, texte établi par G. Aquilecchia, Paris, Les Belles Lettres, 1994.