I capricci del Bottaio (conosciuti anche col titolo I ragionamenti di Giusto Bottaio) furono pubblicati la prima volta nel 1546, successivamente nel 1548). L’opera consiste in dieci dialoghi immaginari tra Giusto, un bottaio fiorentino, e la sua anima. I temi morali, religiosi e filosofici che sono al centro dell’opera vengono presentati dal Gelli con cordialità e bonomia. Gelli cerca conforto nella tradizione umanistica per definire e divulgare una concezione morale che si accordi anzitutto con i princìpi del buon senso. Al centro del mondo morale dell’autore è la consapevolezza dei limiti dell’uomo; bersagli polemici ricorrenti sono l’ipocrisia sociale e la corruzione della chiesa.

Testo di riferimento: G. B. Gelli, Dialoghi, a cura di R. Tissoni, Bari, Laterza, 1967.