Giovan Francesco Straparola, nato a Caravaggio intorno al 1480 e morto dopo il 1557, compose Le piacevoli notti negli anni della vecchiaia. L’opera, in due libri, vide infatti la luce tra il 1550 e il 1553. In conformità con il modello decameroniano, l’autore immagina che durante tredici notti del periodo di carnevale una brigata, della quale è parte anche il Bembo, si riunisca nell’isola di Murano a raccontare novelle. I fatti narrati appartengono in genere al repertorio novellistico corrente (in particolare Straparola saccheggia il novelliere latino del napoletano Gerolamo Morlini), né l’autore dimostra un particolare brio narrativo. Tuttavia sono due gli elementi di novità: l’introduzione dell’elemento fiabesco, derivato anche dalla tradizione orale, e una certa attenzione alle parlate dialettali (due novelle sono scritte infatti in dialetto bergamasco, V 3, e pavano, V 4).

Testo di riferimento: G. F. Straparola, Le piacevoli notti, a cura di G. Rua, Bari, Laterza, 1927.