Il Corbaccio è l’ultima opera narrativa in volgare del Boccaccio. Controversi sia l’anno della composizione, che studi recenti hanno collocato intorno al 1365, sia il significato del titolo, che potrebbe derivare dallo spagnolo corbacho, cioè frusta o, più verosimilmente, alludere al corvo, simbolo medievale di maldicenza e aggressività. L’opera, in prosa, costituisce nei fatti una feroce satira antifemminile. L’autore, innamorato respinto di una vedova, accoglie in sogno il marito di lei che gli rivelerà le malefatte della moglie e, più in generale, i vizi e i difetti di tutte le donne.

Testo di riferimento: G. Boccaccio, Corbaccio, a cura di G. Padoan, in Tutte le opere di G. Boccaccio, V, t. II, Milano, Mondadori, 1994.