L’Elegia di madonna Fiammetta è una sorta di lunga lettera in prosa, composta fra il 1343 e il 1344 sui moduli dell’elegia latina e dedicata alle "innamorate donne". L’opera contiene il racconto che Fiammetta fa dei suoi amori per il fiorentino Panfilo, come lo conobbe e visse con lui una breve stagione di felicità e come sia stata poi da lui abbandonata. Segue un periodo in cui in lei si alternano angoscia e speranza, fino a quando la donna, avendo appreso che il suo amante è passato ad altri amori, cade in uno stato di disperazione. La vicenda ha chiari riferimenti autobiografici e si risolve per intero nel personaggio di Fiammetta, alla quale presta le parole soprattutto Ovidio delle Heroides, ma sono anche presenti Virgilio, Lucano, Stazio, Valerio Massimo e Seneca.

Testo di riferimento: G. Boccaccio, Elegia di Madonna Fiammetta, a cura di G. Padoan, in Tutte le opere di G. Boccaccio, V, t. II, Milano, Mondadori, 1994.