Composto tra il 1551 e il 1555 e pubblicato postumo nel 1558, il Galateo è il trattato sulle buone maniere per antonomasia. Il titolo, divenuto nome comune, deriva dal destinatario, il vescovo Galeazzo (in latino Galatheus) Florimonte. Nelle vesti di un vecchio illetterato ma ricco di esperienza, l’autore istruisce un giovinetto su come comportarsi in ogni circostanza, evitando tutto ciò che è sgradito ai sensi e al buon gusto. Scritto in una prosa colloquiale e ravvivato da coloriti aneddoti, il libro non mira più agli alti ideali del Cortegiano di Castiglione, limitandosi a guidare il gentiluomo nei casi minuti della sua vita privata e sociale.

Testo di riferimento: G. Della Casa, Galateo, a cura di S. Orlando, Milano, Garzanti, 1988 [testo Cordiè, Milano-Napoli, 1960].