Leonardo praticò l’attività letteraria con l’atteggiamento del dilettante di genio, non lasciando alcuna opera compiuta, ma soltanto note, appunti per lo più in margine a fogli che contenevano notazioni di ordine scientifico, matematico o disegni, abbozzi ecc. La ricomposizione di questi materiali in insiemi omogenei è operazione forse arbitraria, ma necessaria a presentare in forma leggibile gli scritti cosiddetti letterari leonardeschi. Il criterio di accorpamento dei testi tiene conto della loro tipologia, quindi dei generi a cui possono essere riferiti (pensieri, favole, bestiario, profezie, facezie).

Testo di riferimento: Leonardo da Vinci, Scritti letterari, a cura di A. Marinoni, Milano, Rizzoli, 1974.