Negli anni della prigionia di Sant’Anna, il Tasso sentì l’esigenza di chiarire il suo pensiero in relazione ad alcuni temi centrali nella cultura del tempo, e lo fece nella forma del dialogo, che consentiva una maggiore libertà dialettica rispetto a quella del trattato. Nacquero approssimativamente tra il 1578 e il 1594 ben 26 dialoghi che affrontano temi letterari, filosofici, morali, come l’amore, la bellezza, la nobiltà, la cortesia, la poesia ecc. L’autore si riallaccia a una tradizione consolidata nella cultura umanistico-rinascimentale, arricchendo gli elementi della discussione teorica, talora anche minuziosa, di spunti autobiografici che sottolineano il senso della sua fragilità, la percezione della debolezza umana, il desiderio del silenzio e della morte.

Testo di riferimento: T. Tasso, Dialoghi, a cura di E. Raimondi, Firenze, Sansoni, 1958.