Iacopone nacque a Todi tra il 1230 e il 1236 e morì nel 1306. Dopo aver esercitato la professione del notaio, in seguito alla morte della moglie, nel 1278, lasciò il mondo per entrare come frate laico tra i minori francescani. Le Laude da lui scritte (93 di sicura attribuzione) sono espressione del francescanesimo pauperistico, che rifiuta di sconfinare nell’eresia, ma è anche intransigente nei confronti della corruzione del clero. I segni del male, del peccato, della morte sono descritti con crudo realismo e corrosiva forza satirica, grazie anche all’uso del dialetto umbro arcaico, spesso arricchito di latinismi tratti dal repertorio ecclesiastico. I componimenti hanno forma di ballata con schema vario; celebre è la lauda dialogata Donna di Paradiso, nota come Pianto della Madonna. La prima edizione a stampa uscì a Firenze nel 1490.

Testo di riferimento: Iacopone da Todi, Laude, a cura di F. Mancini, Roma-Bari, Laterza, 1980.