Romanzo in parte autobiografico che, sulla scia della narrativa fantastica di Hoffmann e Poe, narra la strana attrazione di Giorgio per Fosca, donna di singolare intelligenza, ma di «bruttezza orrenda», affetta da tutti i mali possibili. La donna si è invaghita del giovane, il quale, pur non ricambiandola, non riesce a non subire le sue vampiresche profferte amorose. La morte di Fosca, che dovrebbe essere per Giorgio una liberazione, trasformerà invece la sua ossessione in un male oscuro, «una infermità terribile», quasi una maledizione, alla quale non è dato sapere se il giovane sopravviverà. Fosca fu pubblicato a puntate su «Il Pungolo» di Milano; completato da Salvatore Farina, uscì postumo, in volume, nel 1869.

Testo di riferimento: I. U. Tarchetti, Fosca, a cura di F. Portinari, Torino, Einaudi, 1971.