Sotto questo titolo (usato dall’autore in alcune lettere) sono riunite le novelle che Nievo scrisse nel 1855-56 e pubblicò, in parte, su periodici. Dedicate al mondo contadino, soprattutto friulano, rientrano nel genere “rusticale” messo in voga da George Sand e, in Italia, da Giulio Carcano, Cesare Correnti e Carlo Tenca. Pur con talune cadute nel paternalismo e nell’idilliaco, Nievo propone alla borghesia liberale un esame di coscienza sulle condizioni delle plebi rurali. Il racconto più riuscito è Il Varmo che, nel disegno di ambienti e personaggi, prelude ai primi capitoli delle Confessioni d’un Italiano.

Testo di riferimento: I. Nievo, Novelliere campagnolo e altri racconti, a cura di I. De Luca, Torino, Einaudi, 1956.