È tuttora la più celebre versione del poema omerico, per lunghissimo tempo l’unica usata nelle scuole. Pindemonte la portò a termine nel 1818 e la pubblicò nel 1822. È considerato il suo capolavoro. Più che una traduzione scrupolosamente filologica, si tratta di un’opera creativa, fedele più allo spirito che alle parole dell’originale. In essa Pindemonte calò una forte inclinazione sentimentale di tono preromantico, interpretando l’epos greco in chiave per lo più elegiaca. Lo stile, composto e misurato, è impreziosito da arcaismi e reminiscenze dantesche.

Testo di riferimento: I. Pindemonte, L’Odissea di Omero, a cura di G. Reichenbach, Torino, UTET, 1928.