Dopo alcune prove giovanili rimaste senza esito, Pirandello debuttò come autore teatrale nel 1910. Si misurò agli inizi con il teatro dialettale siciliano. A partire dal 1916 passò al teatro in lingua e da allora fino alla morte dedicò gran parte delle sue energie proprio all’attività drammaturgica. La sua opera sconvolse gli schemi del dramma borghese. Al centro dell’attenzione viene posto il personaggio, scomposto nella molteplicità delle sue maschere e dei suoi ruoli, posto in bilico continuo tra la realtà e la finzione, rappresentato nel conflitto tra la vita apparente e la vita segreta. Ne risulta un teatro drammatico, grottesco, che dopo le sperimentazioni del teatro nel teatro approda al simbolismo mitico. Il titolo di Maschere nude fu attribuito dallo stesso Pirandello alla prima raccolta delle sue opere teatrali, pubblicate presso Treves tra il 1918 e il 1921.

Testo di riferimento: L. Pirandello, Maschere nude, a cura di M. Lo Vecchio-Musti, Milano, Mondadori, 1967-68; Id., a cura di A. d’Amico, Milano, Mondadori, 1986-93.