Il 17 febbraio 1491 fu messa in scena a Firenze dalla Compagnia di S. Giovanni Evangelista la Rappresentazione di san Giovanni e Paolo di Lorenzo de’ Medici. La vicenda rappresentata è ripresa sostanzialmente dalla Legenda aurea di Jacopo da Varagine. Con quest’opera Lorenzo ricuciva i suoi legami con la tradizione poetica religiosa popolare, provandosi in un genere caro alla madre Lucrezia Tornabuoni e già sperimentato a Firenze da scrittori religiosi popolari come Feo Belcari, Antonio di Meglio, Bernardo e Antonia Pulci. Per Lorenzo, attento a seguire gli umori politici cittadini (nel 1489 era giunto a Firenze fra Girolamo Savonarola, come predicatore nel convento di San Marco), significava anche rinunciare pubblicamente alla poesia platoneggiante e paganeggiante di ispirazione ficiniana per recuperare il legame con le tradizioni cristiane popolari.

Testo di riferimento: L. de’ Medici, Tutte le opere, a cura di P. Orvieto, Roma, Salerno Editrice, 1992.