Ariosto avviò la composizione dell’Orlando furioso probabilmente intorno al 1505. La prima edizione del poema, in 40 canti, uscì nel 1516; a essa seguirono una seconda nel 1521 e una terza e ultima, in 46 canti, nel 1532. Le fonti del poema sono da ricercare in tutta la tradizione cavalleresca: dai poemi e romanzi francesi del ciclo carolingio e bretone fino ai cantari tre-quattrocenteschi; ma sono anche presenti in maniera significativa i poeti latini: Catullo, Stazio, Virgilio e soprattutto Ovidio. Occasione immediata dell’invenzione ariostesca è l’Orlando innamorato di Boiardo, di cui il Furioso vuole essere la prosecuzione. Infatti il Furioso comincia proprio nel punto in cui Boiardo aveva interrotto l’Innamorato, allorché re Carlo decide di affidare Angelica al cavaliere che si sarà meglio distinto nella battaglia contro i saraceni. La trama del poema segue tre direttrici principali: quella epico-cavalleresca (imperniata sulla guerra fra cristiani e musulmani); quella amorosa (rotante intorno a Orlando e alla sua delusione d’amore per Angelica che lo porta alla pazzia); quella encomiastica (incentrata sull’amore fra il moro Ruggero e la cristiana Bradamante, dalle nozze dei quali avrà inizio la dinastia estense). Ma dalla narrazione principale si diramano in continuazione episodi secondari, in un gioco caleidoscopico che cambia continuamente la prospettiva di osservazione dei fatti.

Testo di riferimento: L. Ariosto, Orlando furioso, a cura di L. Caretti, Torino, Einaudi, 1966 [testo Debenedetti-Segre, Bologna, 1960].