Dramma in tre atti messo in scena per la prima volta nel 1930 dalla compagnia di Marta Abba. L’impossibilità di rintracciare, al di sotto dell’immagine sociale, una consistenza oggettiva della persona viene messa in evidenza tramite la vicenda d’una donna scomparsa durante la prima guerra mondiale, che viene riconosciuta in una ballerina, Elma, la quale accetta di tornare con il presunto marito: in realtà ciò che interessa al marito è tornare in possesso di una villa della moglie, passata ad altri eredi. Ma quando si fa vivo l’uomo di cui Elma era l’amante quando faceva la ballerina, portando con sé una demente nella quale pretende di riconoscere lei, la donna decide di tornare con lui e tagliare definitivamente i ponti col passato.

Testo di riferimento: L. Pirandello, Maschere nude, a cura di M. Lo Vecchio-Musti, I, Milano, Mondadori, 1967.