Commedia in tre atti messa in scena per la prima volta in versione siciliana nel 1916 dalla compagnia di Angelo Musco e pubblicata insieme alla traduzione italiana nel 1917. Liolà è uno spiantato seduttore di paese, scapolo e con tre figli a carico, che nessuna donna vuole sposare, nemmeno Tuzza, incinta di lui. Tuzza anzi intende sfruttare la propria gravidanza, cedendo il nascituro al vecchio Simone, il quale lamenta che sua moglie Mita non gli abbia dato figli. Ma Liolà manda all’aria il progetto ingravidando Mita. Da Liolà venne tratto nel 1935 un melodramma dallo stesso titolo (libretto di Arturo Rossato, musica di Giuseppe Mulè).

Testo di riferimento: L. Pirandello, Maschere nude, a cura di A. d’Amico, I, Milano, Mondadori, 1986.