Masuccio Salernitano, nome con cui è conosciuto Tommaso Guardati, nacque a Salerno o a Sorrento intorno al 1410 e morì nel 1475 a Salerno. Fu cortigiano degli Aragonesi e segretario di Roberto Sanseverino, principe di Salerno. Il suo Novellino costituisce il più importante contributo della letteratura meridionale alla novellistica quattrocentesca. Secondo il modello del Decameron, Masuccio divide i 50 racconti in 5 sezioni, ciascuna delle quali comprende 10 novelle ed è “incorniciata” da un prologo (dedica e argomento) e da una morale finale. I temi ricorrenti sono l’inferiorità delle donne, la corruzione del clero, i valori cortesi, il gusto del macabro. Nella “morale” lo scrittore non partecipa emotivamente alla vicenda narrata, ma se ne serve per dimostrare, sulla base dei fatti raccontati, la verità delle proprie teorie sulla natura e i comportamenti umani. La lingua usata da Masuccio è una lingua mescidata, ricca di elementi meridionali e di elementi latineggianti. La prima edizione del Novellino è del 1476, un anno dopo la morte dell’autore.

Testo di riferimento: Masuccio Salernitano, Il Novellino, a cura di G. Petrocchi, Firenze, Sansoni, 1957.