Il novelliere di Bandello consta di 214 novelle, distinte in quattro parti. Lo scrittore vi lavorò dagli anni giovanili fino alla vecchiaia, pubblicando le prime tre parti nel 1554; la quarta fu pubblicata postuma a Lione nel 1573. La struttura del novelliere ricalca quella già adottata da Masuccio Salernitano: non una cornice di tipo decameroniano ma una lettera dedicatoria all’inizio di ogni novella, nella quale lo scrittore dichiara l’occasione e il personaggio da cui avrebbe appreso il racconto. Le vicende delle novelle sono di fatto desunte dal repertorio tradizionale della novellistica antica, medievale e rinascimentale, con l’aggiunta di vicende e personaggi che l’autore, curiosissimo di uomini e cose, andò osservando nel corso di una vita non priva di momenti avventurosi. Ne risulta il più impegnato e importante novelliere rinascimentale, che offrirà temi e spunti narrativi a scrittori come Lope de Vega, Cervantes, Byron, Stendhal e soprattutto Shakespeare, che riprenderà da Bandello la storia di Romeo e Giulietta (peraltro già raccontata dal Da Porto) e gli argomenti per due commedie, Molto rumore per nulla e La dodicesima notte.

Testo di riferimento: M. Bandello, Le novelle, a cura di D. Maestri, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 1992-1996