Michelangelo Buonarroti, sommo pittore scultore e architetto vissuto tra il 1475 e il 1564, praticò, come poeta, anche l’attività letteraria. Le prime liriche, composte intorno al 1502, hanno per modello il Dante delle rime “petrose”, Petrarca e i poeti in volgare del Quattrocento, tra cui Lorenzo il Magnifico e Pulci. Dopo il 1534, la produzione poetica di Michelangelo s’intensifica e acquista venature neoplatoniche, che risultano più evidenti nelle liriche per Tommaso Cavalieri e Vittoria Colonna. Dal 1547 la lingua diviene più essenziale, tutta tesa a esprimere la crisi spirituale e religiosa dell’artista. La raccolta fu pubblicata la prima volta nel 1623 a cura del nipote, Michelangelo Buonarroti il Giovane.

Testo di riferimento: M. Buonarroti, Rime, a cura di G. Testori e E. Barelli, Milano, Rizzoli, 1990 [testo Girardi, Bari, 1960]