Giovan Battista Ramusio nacque a Treviso nel 1485. Allievo del Pomponazzi e amico di Bembo e Navagero, svolse incarichi ufficiali per conto della Repubblica di Venezia, prima come inviato in molte nazioni europee, poi come segretario del Senato e del Consiglio dei Dieci. Frequentò l’ambiente dei letterati dell’Accademia Aldina. Scrisse alcune introduzioni a edizioni aldine, ma soprattutto curò presso i Giunti la pubblicazione della grande raccolta di Navigazioni e viaggi, una serie consistente di narrazioni e diari di viaggio di esploratori, mercanti, navigatori, scienziati, scritti dall’antichità fino alla prima metà del Cinquecento. I testi in lingue diverse dall’italiano furono tradotti, gli altri subirono comunque una revisione editoriale. L’opera fu pubblicata originariamente in tre volumi, di cui il primo edito nel 1550, il terzo nel 1556 e il secondo nel 1559 (a due anni dalla morte dell’autore). I volumi della raccolta furono ristampati più volte fino al 1613, con l’aggiunta di altre relazioni di viaggio. I materiali sono organizzati secondo un criterio di riferimento geografico. L’opera di Ramusio è una miniera di informazioni, osservazioni, racconti, in parte veritieri in parte frutto di tradizioni favolose o di stereotipi mitici. Ramusio morì a Padova nel 1557.

Testo di riferimento: G. B. Ramusio, Navigazioni e viaggi, a cura di M. Milanesi, Torino, Einaudi, 1978-88.