Pubblicato la prima volta nel 1840, uscì in edizione definitiva nel 1852. Diviso in sei libri, il romanzo narra dell’amore e del matrimonio di Giovanni e Maria. Conosciutisi a Quimper, in Inghilterra, i due si confidano il loro passato, soprattutto le esperienze amorose. Dopo aver superato contrasti e tentazioni, si sposano, continuando a “confessarsi” e torturarsi reciprocamente. Nel finale, Giovanni resta ferito in un duello con un francese che ha insultato l’Italia; guarisce ma per assistere dolorosamente alla malattia e alla morte di Maria. È l’opera più emblematica di Tommaseo, oscillante tra sensualità e moralismo: Manzoni lo definì un “pasticcio mezzo giovedì grasso mezzo venerdì santo”. È tuttavia un libro dalla struttura originale, un resoconto lirico costruito con materiali eterogenei: alle sequenze in terza persona si alternano pagine di diario, lettere, tessere poetiche e saggistiche.

Testo di riferimento: N. Tommaseo, Opere, a cura di M. Puppo, Firenze, Sansoni, 1968.