Il Libro di buoni costumi di Paolo da Certaldo, mercante fiorentino amico e coetaneo del Boccaccio, è il capolavoro di quelle scritture sorte nel corso del Trecento all’interno di famiglie mercantesche con l’intento di conservare il ricordo di tradizioni familiari e nello stesso tempo tramandare un patrimonio di saggezza e moralità. Organizzata in forma di ammaestramenti, Paolo si sofferma su aspetti che riguardano l’arte del mercanteggiare e del conservare le ricchezze, sulla buona conduzione della famiglia, sulla moralità individuale e familiare come presupposto di un vivere prospero e ordinato. Per la tipologia testuale, oltre che per il realismo disincantato che è alla base di molti precetti, il Libro di Paolo da Certaldo per certi aspetti anticipa di quasi due secoli i Ricordi di Guicciardini.

Testo di riferimento: Mercanti scrittori, a cura di V. Branca, Milano, Rusconi, 1986.