Scritto nel 1544 e rappresentato forse a Urbino nel 1546, con dedica al duca Guidobaldo II della Rovere, Il Filosofo si configura come la commedia aretiniana maggiormente tributaria della tradizione novellistica. L’intreccio si articola su due vicende fra loro poco coese. La prima tratta le bizzarre peripezie di un mercante di pietre preziose perugino, di nome Boccaccio, e richiama da vicino la novella decameroniana di Andreuccio da Perugia. La seconda ruota attorno al divertente tradimento di donna Tessa, stanca delle elucubrazioni astratte di cui si pasce tediosamente il marito filosofo, messer Plataristotele.

Testo di riferimento: P. Aretino, Teatro, a cura di G. Petrocchi, Milano, Mondadori, 1971. Le Commedie di Pietro Aretino