Intorno al 1525 il pittore Giulio Romano eseguì e fece poi incidere da Marco Raimondi un certo numero di disegni licenziosi su come "in diversi modi, attitudini e positure giacciono i disonesti uomini con le donne" (Vasari). L’Aretino, dopo aver visto le incisioni del Raimondi, pensò di illustrarle con sedici sonetti. Nascono così i sonetti definiti per il loro contenuto "lussuriosi".

Testo di riferimento: P. Aretino, Poesie varie, a cura di G. Aquilecchia e A. Romano, Roma, Salerno Editrice, 1992. Le Commedie di Pietro Aretino