Ciro riconosciuto venne rappresentato per la prima volta nel 1736, con musiche di Antonio Caldara, in occasione del genetliaco dell’imperatrice Elisabetta. L’argomento trae ispirazione da fonti classiche (Erodoto, Giustino, Valerio Massimo) e racconta del crudelissimo re dei Medii Astiage che ordina di uccidere il nipotino Ciro, temendo che questi lo privi del regno. Ma Ciro per una serie di circostanze avventurose riesce a salvarsi restando nascosto. Alla fine, divenuto adulto, viene riconosciuto e riceve dallo stesso nonno, pentito, il diadema reale. Il libretto fu musicato, tra gli altri, da Jommelli, Galuppi e Piccinni.

Testo di riferimento: Tutte le opere di Pietro Metastasio, a cura di B. Brunelli, I, Milano, Mondadori, 1953.