Rappresentato a Vienna, con musica di Antonio Caldara nel 1731, il Demetrio costituisce la prima opera scritta dall’autore come poeta di corte. Il libretto del dramma, musicato fra gli altri anche da Hasse (1832) e da Gluck (1742), e ripreso variamente fino agli anni Trenta dell’Ottocento, mostra qualche somiglianza con il Don Sanche d’Aragon di Corneille. Grande modello di semplicità ed eleganza, l’opera è costruita sul contrasto fra amore e dovere all’interno di una vicenda in cui il destino sembra agire quasi da personaggio. In quest’opera Metastasio dà spessore stilistico all’analisi psicologica e, soprattutto, conquista il favore del pubblico con il commovente addio di Demetrio a Cleonice.

Testo di riferimento: P. Metastasio, Opere, a cura di M. Fubini, Milano-Napoli, Ricciardi, 1968.