Le trentasei novelle raccolte nelle Sei giornate del veneziano Sebastiano Erizzo (1525-1585) furono pubblicate nel 1567. Nel clima culturale della controriforma, l’autore segue pedissequamente, per quanto riguarda la lingua, le istruzioni del Bembo che imponevano il modello del Boccaccio, ma si allontana per ragioni moralistiche dai temi consueti della novellistica toscana per recuperare la materia dei suoi racconti da Valerio Massimo. Ne risulta una novellistica, per così dire, antiquaria, nella quale il proposito moralistico sopraffà completamente le ragioni dell’intrattenimento.

Testo di riferimento: S. Erizzo, Le sei giornate, a cura di R. Bragantini, Roma, Salerno Editrice, 1977.