Serafino de’ Ciminelli, originario dell’Aquila, dove era nato nel 1466, fu poeta cortigiano al seguito di vari signori, dal cardinale Ascanio Sforza fino al duca Valentino, al cui servizio si trovava quando morì ancora giovane nel 1500. Godette durante la sua vita di una straordinaria e pressoché ininterrotta fortuna, grazie soprattutto alle sue doti di grande recitatore, intonatore e musicista, e di conseguenza al personaggio che su queste sue abilità era riuscito a creare. La sua amicizia fu cara a numerosi poeti e umanisti, i quali dopo la morte ne coltivarono la memoria con una biografia (il Calmeta) e soprattutto raccogliendo e mettendo a stampa le sue rime nel 1502, rime che incontrarono un successo editoriale strepitoso per alcuni decenni. Serafino è uno dei principali rappresentanti del petrarchismo quattrocentesco.

Testo di riferimento: Le rime di Serafino de’ Ciminelli dall’Aquila, a cura di M. Menghini, Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1894.