Vittoria Colonna, gentildonna romana legata da profonda amicizia a Michelangelo, visse tra il 1490 e il 1545. Le sue rime, in grandissima maggioranza sonetti, furono pubblicate postume a Venezia nel 1558. Inserendosi con eleganza nel filone del petrarchismo cinquecentesco, la Colonna non solo descrive il dolce ricordo dell’amore provato per il marito Ferrante D’Avalos, marchese di Pescara, morto in seguito alle ferite riportate nella battaglia di Pavia (1525), ma anche, con toni più severi e accenti neoplatonici, esprime un’esigenza di restaurazione morale della Chiesa, il che testimonia dei suoi legami con gli ambienti culturali italiani vicini alla Riforma.

Testo di riferimento: V. Colonna, Rime, a cura di A. Bullock, Roma-Bari, Laterza, 1982.