Tragedia pubblicata per la prima volta nel 1783 e ristampata nel 1788; venne ideata dall’Alfieri nel 1782, con l’intento di competere con la Merope di Scipione Maffei (1713), allora considerata – come ebbe a scrivere lo stesso autore – «come l’ottima e sola delle tragedie». Cresfonte, re dei Messeni, è stato trucidato insieme a due suoi figli dal fratello Polifonte, che si è insediato sul trono e intende sposarne la vedova, Merope; ma un terzo figlio superstite, Egisto, rientra in incognito in città, vendica il padre e i fratelli e libera la madre dalle nozze con l’usurpatore, uccidendolo.

Testo di riferimento: V. Alfieri, Tragedie, a cura di L. Toschi, II, Firenze, Sansoni, 1985.