Caratterizzato da un bizzarro spirito polemico e in decisa opposizione con la narrativa tradizionale, è il primo romanzo di Vittorio Imbriani, Merope IV (1867), un testo costantemente minato da sperimentazioni linguistiche e scarti che ne deviano di continuo il disegno narrativo. La storia dell’amore adulterino tra il personaggio di Quattr’Asterischi e un personaggio che è la parodia della Merope classica, infatti, è continuamente rimandata per mezzo di divagazioni, sogni ed inserti poetici che rallentano la narrazione fino quasi a dissolverla. La dissacrazione del celebre personaggio della tradizione teatrale avviene all’interno di un falso romanzo di formazione, in cui la vicenda sentimentale appare come il pretesto per digressioni al limite della bizzarria e in cui la struttura stessa della forma prescelta è ridicolizzata e svuotata di qualsiasi credibilità.

Testo di riferimento: V. Imbriani, I Romanzi, a cura di F. Pusterla, Parma, Fondazione P. Bembo/U. Guanda Editore, 1992.